Orario corso: mercoledì 19.00 - Sett. - 1'00
Inizio: 02 ottobre 2024
Programma
Il Visibile e l’Invisibile
La visione profonda e perspicua della nostra realtà, del nostro io è quella che non dimentica mai lo stretto legame tra il Visibile e l’Invisibile, è quella che non si ferma al segno ma cerca il significato, salvo poi comprendere appunto che non c’è l’uno senza l’altro e viceversa. L’Invisibile scava nel profondo del Visibile, il suo luogo proprio è conoscere, conoscere in senso penetrante, è sempre desiderio di vedere l’invisibile Verità che implica “una scelta relativa all’economia della vita e della morte”, come osserva Carlo Sini.
Il ruolo della filosofia è quello di fare da ponte tra i diversi piani della realtà, tra il Visibile e l’Invisibile, ossia tra ciò che è chiaro, che si mostra alla luce e ciò che si nasconde alla vista. Questo compito si rende evidente se si indaga in modo profondo l’etimologia greca del termine “filosofia”, come suggerito da Emanuele Severino, per cui filosofia è il prendersi cura di ciò che è chiaro, di ciò che si mostra alla luce, che comporta l’atto di portare alla luce ciò che è invisibile.
Questo portare alla luce è un’azione che sperimentiamo anche nella nostra quotidianità, come quando esprimiamo un pensiero con la parola detta o scritta, o quando ascoltiamo la musica o rappresentiamo un concetto con un simbolo o quando organizziamo i fenomeni in una legge scientifica.
Dunque non è propriamente esatto dire che “l’essenziale è invisibile agli occhi”, perché l’essenziale è sempre lì davanti a noi, basta saperlo mettere in ordine, renderlo chiaro. E questo è esattamente quello che fa la filosofia, ci ricorda Ludwig Wittgenstein.